Da Dobbiaco a Calalzo di Cadore (o viceversa), un itinerario ciclabile spettacolare, inserito tra le montagne più affascinanti al mondo, le DOLOMITI patrimonio dell’umanità. Dalle Tofane alle Marmarole, passando ai piedi del Pelmo, del Sorapis e dell’Antelao, dove le guglie dolomitiche emergono da fitti boschi e si specchiano in laghi e corsi d’acqua.
Pedalare nelle Dolomiti è un’esperienza unica che ti farà scoprire le bellezze architettoniche, le tradizioni ed i sapori di questi luoghi ricchi di storia e di intramontabili leggende. Attraversando i comuni di Cortina, San Vito di Cadore, Borca di Cadore, Vodo di Cadore, Valle di Cadore, Pieve di Cadore e Calalzo di Cadore, la pista ciclabile realizzata sul percorso dell’ex ferrovia (nella foto in basso il Trenino delle Dolomiti a Cortina) tocca alcune fra le più gradevoli località turistiche del Bellunese, offrendo al visitatore la possibilità di ammirare uno scenario costellato da maestose cime e di conoscere luoghi densi di storia.
Da Dobbiaco la pista ciclabile conduce a Cimabanche e da lì a Cortina, la Regina delle Dolomiti, cuore geografico e turistico dell’intero comprensorio e meta di visitatori da tutto il mondo. Proseguendo sul percorso lungo la Valboite, così denominata dal torrente che la percorre, oltre alle numerose bellezze naturalistiche, si possono ammirare alcune chicche architettoniche, come le chiesette tardogotiche con antichi affreschi, la chiesa della Difesa a San Vito, la Chiesa di San Giovanni a Vodo, casa Costantini a Valle, o la parrocchiale di Borca.
Pieve di Cadore è la “capitale storica” di questa terra dove nel 1477 nacque il grande pittore Tiziano Vecellio (nella foto in alto la bellissima Piazza Tiziano con il monumento dedicato al divin pittore), di cui si può visitare la casa. Pieve è anche la sede della Magnifica Comunità di Cadore, istituzione storica e simbolo dell’antica unione federale costituitasi nel XIV secolo. Qui è possibile visitare inoltre il Museo dell’Occhiale, allestito non a caso nella patria dell’occhialeria.
La Lunga Via delle Dolomiti termina (o inizia, in base all’itinerario scelto) a Calalzo, con ogni probabilità l’insediamento più antico del Cadore: ancora oggi è possibile accedere al sito di Lagole, ove esisteva un santuario paleoveneto dedicato ad una divinità sanante. Calalzo è anche polo ferroviario e punto di partenza per altre piacevoli escursioni nelle vicine località di Auronzo, del Comelico e di Sappada.
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